Famvin 2020: Intervista a Fratel Marco Albani, Superiore Generale dei Fratelli di Nostra Signora della Misericordia
Fratel Marco come e quando è avvenuta la vostra fondazione?
Bisogna
fare un viaggio nel tempo e nello spazio. Dobbiamo andare in Belgio,
inizio sec. XIX. Lì c’è un sacerdote Vittore Scheppers, (1802-1877)
appartenente alla nobiltà di Malines che ordinato prete all’età di 30
anni ha come primo incarico quello di seguire l’andamento di alcune
scuole parrocchiali. L’incontro
con questo mondo scolastico gli fa capire l’urgenza di portare
l’educazione anche a tanti giovani che ancora non la frequentavano. A
quel tempo frequentare la scuola non era ancora un obbligo. Comprende
l’opportunità di invitare tanti giovani operai nella sua casa dove ha
fatto scuola pomeridiana e domenicale. Ciò che lo spinge a fondare la
Congregazione dei Fratelli di N.S. della Misericordia è l’incontro con
il mondo delle carceri avvenuto in modo casuale o meglio provvidenziale.
Era stato infatti invitato a una cerimonia nelle carceri di Vilvoord e
vedendo la condizione pietosa dei carcerati dice “qui dobbiamo fare
qualcosa”. E
questo è un ulteriore spinta al suo desiderio di fondare una
congregazione. La decisione avviene il 19 luglio 1837, festa di San
Vincendo de’ Paoli: don Vittore si era recato in preghiera a un
santuario mariano del Belgio e alla fine di questa preghiera, capendo
anche di essere stato assistito da San Vincenzo dice “sì, è il momento
di fondare una congregazione”. La Congregazione vedrà la luce il 25
gennaio 1839, il primo nome della Congregazione è “Fratelli della Carità
di San Vincenzo de’ Paoli”. Poi per dare più spazio alla Vergine Maria
ecco il nome attuale. Tre gli obiettivi di questo nuovo Istituto:
assistere i carcerati vivendo nelle carceri con loro, assistere i malati
e l’istruzione della gioventù.
In
cosa Fratel Marco la vostra Congregazione riflette maggiormente il
carisma vincenziano? Qual è la parola “che più fa rima” con san Vincenzo
de’ Paoli?
Penso
misericordia. Noi siamo Fratelli di N.S. della Misericordia e la
misericordia è sicuramente molto legata a San Vincenzo de’ Paoli, il
santo della carità. Misericordia vuol dire aprire il cuore a chi ne ha
più bisogno, questo è quello che cerchiamo di fare, questo è quello che
ha cercato di fare e c’è riuscito san Vincenzo de’ Paoli. Se mettiamo al
centro del nostro essere la misericordia assomigliamo tantissimo a san
Vincenzo e al suo carisma. Il nostro fondatore poi ci ha trasmesso un
motto molto significativo: l’onore a Dio, a me la fatica e l’utilità al
prossimo. Anche in questo la congregazione è molto vincenziana: tutto
parte da questo amore per Dio che si rivolge concretamente al prossimo.
Tutto questo vuol dire rimboccarsi le maniche per poter portare questo
amore di Dio al prossimo. Altre cose che ci legano alla spiritualità di
san Vincenzo sono legate allo stile di vivere la misericordia, la
carità. Vincenzo poneva a fondamento l’umiltà e lo stesso fa il nostro
fondatore che dice che l’umiltà deve essere il fondamento della
Congregazione. Una carità molto pratica e concreta e un apostolato che
ha uno stile particolare: innanzitutto perché partire dalla preghiera ci
permette di vedere nel prossimo la figura di Gesù: sia nel malato, sia
nello studente sia nel tossicodipendente siamo portati a vedere la
figura di Gesù e questo lo faceva anche san Vincenzo.
Gennaio
2020 dove la famiglia vincenziana raccoglie tutte le realtà che le sono
vicine: quali sono le aspettative della vostra Congregazione?
La
domanda più difficile… quasi non so cosa aspettarmi ma riflettendoci
posso dare due risposte. La nostra Congregazione deve riscoprire lo
spirito vincenziano che c’era alle origini e penso che questo grande
incontro sarà una buona occasione per poterlo fare. Come superiore ho la
fortuna di mettermi in ascolto, di imparare, di capire tante cose di
questo spirito vincenziano e sarà mia premura comunicarle ai fratelli.
La mia prima aspettativa è quindi di imparare molto. La seconda mia
aspettativa: poter fare lavoro di gruppo. Sono convinto che ogni realtà
che sarà presente all’incontro faccia già molto, però pensare insieme,
progettare insieme nella speranza di poter fare insieme penso sia una
cosa meravigliosa che dà un messaggio ancora più forte e più bello di
quello che ogni Istituto da solo può portare e realizzare.
https://www.youtube.com/watch?v=p4psG-U9H-Y
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